Una notte che giacevo presso un'orribile Ebrea, come un cadavere disteso presso un cadavere, mi diedi a pensare, vicino a quel corpo venduto, alla malinconica bellezza di cui il mio desiderio si priva.
Mi figuravo la sua nativa maestà, il suo sguardo armato insieme di forza e di grazia, i capelli che le fanno un casco profumato e il cui ricordo in me riaccende l'amore.
Avrei con ardore baciato il tuo nobile corpo e passato il tesoro di profonde carezze dai tuoi freschi piedi alle tue trecce nere,
se, qualche sera, o regina crudele, con un pianto ottenuto senza sforzo tu potessi solamente offuscare lo splendore delle tue fredde pupille.