Lucrezia Damned Soul Admin
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| Titolo: Gli Inferi, le Paure. [Capitolo secondo] © Mar 5 Lug 2011 - 9:04 | |
| Dopo circa 2 giorni, equivalenti a pochi secondi terreni, stavamo ancora scendendo per quelle impervie scale, la fiamma, ovvero il Duca Mirco, era ancora viva ed accesa, mentre io un po' mi stavo stancando, non tanto per la fatica fisica che non potevo sentire, essendo spirito, ma psicologicamente. Finalmente Abraxas si fermò davanti ad una porta, alzò una mano mentre mi guardava, facendo levitare la fiamma-mirco che riprese forma di spirito come me, l'uscio si aprì, dando accesso ad un corridoio che sembrava non finire mai, non si scorgeva fine. Un infinito corridoio grigio, illuminato da torce sparse a caso sui muri. Un'altrettanto infinito numero di porte erano ai lati del lungo corridoio. Andando oltre il portone aperto dal demone avemmo modo di notare delle strane rune magiche su ogni stipite delle porte. Abraxas, notando il nostro sguardo perplesso alla vista dei simboli, sorridendo ci disse: «sono le suddivisioni delle gerarchie demoniache, e si parte dalle meno importanti e potenti, quindi.....», sorrise con uno sguardo fiero «.... Abbiamo parecchia strada da percorrere...» sorridendo ci fece segno di seguirlo, e questa volta levitò veloce seguito da noi. Altri tre giorni passarono, e giungemmo a quella che io e Mirco immaginavamo la sua Casa o residenza infernale. Ma così non fu. Abraxas: «una prova vi è richiesta prima di andare oltre...» ci guardò serio. Io cercai lo sguardo di Mirco, che mi rassicurò con un sorriso. Abraxas: «dovete affrontare le vostre paure, questa è la stanza degli incubi» fece segno di entrare, e noi obbedimmo. Ricordo che come misi piede in quella stanza mi ritrovai completamente sola, al buio. Cominciai ad avere veramente paura, ma non di qualcosa in particolare, ma della cosa di cui da secoli ero terrorizzata... Apparvero tutt'intorno a me, tutte con un ghigno sadico e malvagio, le Bambole! Camminavano, strisciavano, zoppicavano, verso di me, ed io impietrita e terrorizzata. Mi accorsi pure di non essere più spirito, ma anche carne. Ero li, e sembravo fisicamente presente! Deglutii e cominciai a tremare, fino a quando le bambole erano così vicine da toccarmi. Inspirai e caddi in ginocchio aspettando il momento del contatto con quelle cose.... Terribile! La prima si avvicinò a me, io feci per toccarla, se dovevo morire, volevo accadesse in fretta, ma una cosa strana accadde. Come toccai la prima bambola "assassina" tutte si trasformarono in piccole fatine che al posto delle ali avevano delle fiammelle. Scoppiarono a ridere e si misero a ballare volteggiando intorno a me, mi circondarono e mi sollevarono, un secondo dopo ero accanto ad Abraxas, ancora incorporea. Mirco intanto era alle prese del suo incubo, le sue paure. Come entrò nella stanza si ritrovò sommerso da metri cubi di acqua, subito affannosamente tentò di liberarsi da tutta quell'acqua, annaspando, cercando di nuotare, ma nulla, poi cominciò a muoversi, a reagire, andò incontro alla sua morte per annegamento, e si ritrovò immediatamente accanto al demone e allo spirito di Lucrezia. Abraxas: «siete passati oltre entrambi... ora possiamo andare da vostra figlia Emilie». Erano passati già sette giorni agli Inferi, dalla nostra partenza, pochi minuti invece nella nostra dimensione. ӀմϲɾҽɑՀíɑ ժɑʍղҽժ ՏօմӀ © 2011 | |
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